
Ma non è della sua linea che voglio parlarvi (devo ricordarvi in quanti hanno comprato una Ritmo o una Modus?) e vediamo invece quanto lontano può portarci – concettualmente parlando – la nuova Peugeot BB1... quattro posti nello spazio di una Smart.
Pensate, per esempio, ai suoi motori. Che sono due. Elettrici. Dentro le ruote posteriori. Niente serbatoio. Celle fotovoltaiche sul tetto. Seicento chili di peso complessivo e centoventi chilometri d'autonomia, che in città ci vai avanti per giorni interi. Niente volante, ma un manubrio di tipo scooteristico.
Sono queste le automobili che dovrebbero girare per le nostre città (quella camera a gas a cielo aperto che è Roma in testa).
Ricordate la favoletta della marmitta catalitica? E poi la presa per il culo dei motori Euro 1, 2, 3 e 4? Quelli a basse emissioni inquinanti?
Ma che cazzo significa "basse emissioni inquinanti"? Sedetevi dieci minuti in una stanza e una Punto Euro 4 col motore acceso e poi ditemi. Ma per favore.
Le automobili odierne sono sostanzialmente identiche a quelle di cinquant'anni fa.
Adesso hanno sedici airbag e il dock per l'iPod, ma vanno ancora a benzina, sono rumorose, puzzolenti e inquinanti. Come cinquant'anni fa. Uguale. Identico.
Il fatto è che la benzina – circoscrivendo per un attimo il discorso alla sola Italia – fa entrare valanghe di denaro nelle casse dello Stato. Su un pieno di 44 euro, 27 sono di imposte. Più della metà. Devo aggiungere altro?
L'Italia consuma 2,2 milioni di barili di petrolio al giorno.
Il giacimento di Nassiriya, sviluppato dall'Agip, ha riserve provate di 2-2,5 miliardi di barili.
Sufficiente, da solo, per il fabbisogno nazionale per tre anni.
Ecco – apro e chiudo qui, perché sarebbe un discorso lungo – per cosa sono morti i soldati italiani in Iraq: non per la libertà, non per la democrazia, non per le altre puttanate pseudoelettorali. Ma per il petrolio, che serve a fare la benzina.
Io voglio comperare una nuova auto, ma non voglio più comperare benzina.
Voglio attaccarmi alla tetta della società elettrica, pagare della corrente ed usarla per andare in giro.
In silenzio.
Scivolando in mezzo a tante altre micromacchine come la mia, sentendomi nel 2010 e non nel 1960.
Questo voglio.
E voglio questa Peugeot BB1.
QUI trovate (ad esempio) i commenti dei decerebrati che ironizzano sul suo aspetto credendosi spiritosissimi e poi salgono sulle loro automobili a benzina, foraggiando uno Stato ingordo (non importa di che colore), alimentando la guerra per il petrolio (sufficientemente lontana per non farsi schizzare di sangue e di catrame) e insozzando la stessa aria che respirano... gli stessi coglioni che poi a casa si prendono il disturbo di separare le lattine dalla carta straccia.
Leggeteli, e avrete un'altra idea del perché qualsiasi cosa che cammini su una strada senza bruciare combustibile fossile stenti ad emergere, soffocata dall'avidità dei pochi e dall'ignoranza e dalla miopia dei molti.
Vi lascio con questi pensieri foschi e con questa galleria della BB1... che potrebbe appartenere al nostro presente, ma rischia di collocarsi solo in uno stupido futuro idealizzato che non arriverà mai.




