
E ieri ho pensato: è una buona idea, ma se la si applicasse anche ai singoli?
Cioè, alle persone, me, voi?
Sarebbe possibile definire un individuo non attraverso le solite fotografie o i profili Facebook o quello che scrive sul suo blog ma – piuttosto – attraverso i brand che, quotidianamente e ormai quasi inconsapevolmente, utilizza?
Generalmente, non pianifichiamo scientemente i processi che ci portano a scegliere di usare oggetti di una certo brand piuttosto che altri... ma è innegabile che tutti noi attribuiamo un significato anche alle cose più semplici che acquistiamo, anche senza rendercene conto.
Se analizzassimo ogni minuto delle nostre giornate, resteremmo sorpresi nel constatare quante delle nostre azioni vengano dettate dai brand.
Sebbene in misura diversa, dedichiamo tutti parte della vita a rimuginare sulle opzioni di acquisto come scelte di lifestyle. Ecco perché ho girato ad amici ed amiche blogger la richiesta di definirsi attraverso i loro brand, quelli che utilizzano dalla mattina quando si lavano i denti con un determinato dentifricio alla sera quando aprono una bottiglia di una determinata marca di birra.
Nessuno compra le cose a caso, e tutti noi, quando entriamo in un negozio, compiamo tutta una serie di considerazioni e valutazioni in gran parte emotive, e che hanno a che fare più con l'idea che quell'oggetto trasmetta (e trasmetterà poi di noi, per una ipotetica proprietà transitiva che crediamo possegga) che non sull'effettivo apporto che quell'oggetto avrà alle nostre vite.
Ecco perché credo che i ritratti che vedete qua sotto, parlino già molto delle persone che li hanno firmati.
Grazie ancora a tutti quelli che si sono amichevolmente prestati all'esperimento.












