
Io ho un rapporto speciale con quella città.
Di fatto, la adoro.
In oltre vent'anni di rapporto continuativo, Torino ha saputo regalarmi degli amici importanti, qualche ragazza notevole e un mucchio di esperienze piacevoli e divertenti, grazie soprattutto a Claudia, mia storica amica e sorella adottiva che già nei remoti anni ottanta mi introdusse in tutta una dimensione parallela dove mi rifugio ogni volta che posso evadere dalla becera e congestionata capitale.
Fatti i dovuti ringraziamenti, la mia ultima visita è stata proficua sia per gli incontri che avevo programmato – Gabriele nella sconosciuta e deliziosa Invorio, nel novarese, e Fabio e Monik dalle parti di Alessandria (i cui frutti vedrete abbastanza presto, immagino), sia per le serene chiacchierate, cene e pranzi con amici di vecchia – anzi vecchissima – data... il tutto annaffiato da del sano fancazzismo, che a Torino mi viene sempre bene.
Ho scoperto a piedi delle zone della città che ancora non conoscevo (innamorandomi di piazza Saluzzo che sembra ritagliata da certi quartieri di Barcellona), ho giocherellato con gli iPad esposti alla Fnac di via Roma (amore al primo tocco), ho bazzicato per la piccola ma interessante mostra mercato del fumetto e del disco da collezione a P.zza Madama Cristina (Fabio, ho trovato qualcosa che ti interesserebbe molto).
E quando sono risalito sul Boeing 737 della Blu Express alla volta di Roma, riflettevo – una volta di più – su quanto il torinese medio sia più gentile e disponibile di un romano medio (non amo le generalizzazioni, ma quando ci vuole ci vuole), al punto che, almeno in un paio d'occasioni, mi sono sorpreso a chiedermi se non fossi oggetto di una candid camera che sbirciava le mie reazioni.
Il tizio che lavorava nel negozio d'abbigliamento per motociclisti, ad esempio, ha intavolato una vera conversazione con me, ha cercato su Internet un'informazione che poteva essermi utile e ha lasciato la bottega incustodita per accompagnarmi di persona alla fermata dell'autobus che mi serviva.
A Roma, questo atteggiamento, questa tranquilla disponibilità verso il prossimo è utopia pura, potete credermi... ed è uno dei principali motivi per i quali, se avessi una concreta opportunità di lavoro, non esiterei a mollare i miasmi della capitale per trasferirmi baracca, gatti e burattini.
Fatti i dovuti ringraziamenti, la mia ultima visita è stata proficua sia per gli incontri che avevo programmato – Gabriele nella sconosciuta e deliziosa Invorio, nel novarese, e Fabio e Monik dalle parti di Alessandria (i cui frutti vedrete abbastanza presto, immagino), sia per le serene chiacchierate, cene e pranzi con amici di vecchia – anzi vecchissima – data... il tutto annaffiato da del sano fancazzismo, che a Torino mi viene sempre bene.
Ho scoperto a piedi delle zone della città che ancora non conoscevo (innamorandomi di piazza Saluzzo che sembra ritagliata da certi quartieri di Barcellona), ho giocherellato con gli iPad esposti alla Fnac di via Roma (amore al primo tocco), ho bazzicato per la piccola ma interessante mostra mercato del fumetto e del disco da collezione a P.zza Madama Cristina (Fabio, ho trovato qualcosa che ti interesserebbe molto).
E quando sono risalito sul Boeing 737 della Blu Express alla volta di Roma, riflettevo – una volta di più – su quanto il torinese medio sia più gentile e disponibile di un romano medio (non amo le generalizzazioni, ma quando ci vuole ci vuole), al punto che, almeno in un paio d'occasioni, mi sono sorpreso a chiedermi se non fossi oggetto di una candid camera che sbirciava le mie reazioni.
Il tizio che lavorava nel negozio d'abbigliamento per motociclisti, ad esempio, ha intavolato una vera conversazione con me, ha cercato su Internet un'informazione che poteva essermi utile e ha lasciato la bottega incustodita per accompagnarmi di persona alla fermata dell'autobus che mi serviva.
A Roma, questo atteggiamento, questa tranquilla disponibilità verso il prossimo è utopia pura, potete credermi... ed è uno dei principali motivi per i quali, se avessi una concreta opportunità di lavoro, non esiterei a mollare i miasmi della capitale per trasferirmi baracca, gatti e burattini.
ps da quando Fabio mi ha convinto ad acquistare una reflex, sto usando svogliatamente la mia Fz5, e gli scatti che vedete qui sotto potrebbero essere gli ultimi prodotti dalla mia bridge equipaggiata Leica.
pps è la prima volta che volo con Blu Express e, accantonata per un attimo l'assurdità di pagare più tasse aeroportuali che non il biglietto vero e proprio, devo dire che è un'ottima compagnia, puntuale, pulita... e le hostess hanno belle uniformi, il che non guasta mai.
Vivamente consigliata.













